venerdì 28 dicembre 2012

Sulla Strada - Jack Kerouac

La voce di una generazione alla ricerca della voglia di vivere. Questo è il pensiero cardine su cui bisogna focalizzarsi accostandosi a "On The Road".
Una generazione appena uscita dal secondo conflitto mondiale, capace di rovesciare completamente valori e credenze, di mostrare gli estremi dell'animo umano. Tutto ciò che prima sembrava "inevitabile", viene ora "messo in discussione". Inizia ad agitarsi una voglia di ribellione e di libertà che poi sfocerà in maniera completa negli anni a seguire. Ed è proprio questo sentimento di ricerca, di evasione, il motore trainante. Un motore personificato via via nei vari personaggi che si vengono ad incontrare. Ognuno sembra essere spinto da qualcosa di diverso, ma il comune denominatore è la brama di vita: un "richiamo" per Sal e quasi una "follia" nel comportamento di Dean. Quindi si va sulla strada, da soli, in compagnia, al volante, come passeggeri - poco importa - ma ciò che conta è muoversi, andare, non fermarsi, sempre in cerca della vita - quella vera e vissuta. Fattori questi che si adattano alla perfezione allo stile di Kerouac (O forse è lo stile che li rende al meglio?): rapido, scattante, musicale, senza tregua. Perché, di fatto, la tregua non può esserci, per il semplice motivo che la "grande ricerca" non avrà mai probabilmente fine. E quindi resta solamente il rimettersi in moto per vedere cosa c'è più avanti sulla - nostra - strada.

TRAMA
Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall'amico, che torna negli Stati Uniti.

lunedì 3 dicembre 2012

La Caduta Di Hyperion - Dan Simmons

Degno seguito del predecessore. Anzi, direi che sono imprescindibili l'uno dall'altro. La teoria secondo cui Simmons avesse pensato Hyperion come un unico volume, sembra quanto mai sensata e concreta.
Ogni cosa rimasta in sospeso viene chiarita, spiegata ed incastrata alla perfezione, ad ulteriore riprova della magistrale capacità di orchestrare gli eventi dipanata dall'autore. Alcune convinzioni verranno ribaltate, altri eventi cambieranno prospettiva e tutto troverà una conclusione. O meglio, quasi tutto. Ma non dirò nulla di più, perché qualsiasi riferimento potrebbe rovinare la lettura non solo di questo, ma soprattutto di Hyperion.
Una curiosità a parte risulta essere l'oltre ogni modo evidente ammirazione sviscerata per il poeta Keats, di cui però - anche in questo caso - non parlerò (il primo e macroscopico indizio è davanti agli occhi di tutti).
"La Caduta di Hyperion" non potrebbe esistere senza "Hyperion", ma molto probabilmente - per non dire certamente - nemmeno "Hyperion" potrebbe esistere senza "La Caduta". O meglio, potrebbe, ma non sarebbe la stessa cosa.
Inseparabili.

TRAMA
I sette pellegrini hanno raggiunto le Tombe del Tempo di Hyperion e sono al cospetto dello Shrike; intorno a loro divampa lo scontro tra gli Ouster e le forze dell'Egemonia. John Keats, una macchina umana costruita dalle Intelligenze Artificiali in cui è stata ricreata la coscienza del poeta, riesce a scoprire dove risiede il loro nucleo operativo, ma il fatto che si trovi all'interno dei teleporter comporta conseguenze inquietanti: bisognerebbe riportare indietro l'orologio dell'evoluzione umana, evitando così di soccombere alle Intelligenze attraverso la distruzione della Rete su cui si fonda l'Egemonia. Mentre i capi dell'Egemonia si trovano di fronte a una scelta di vita o di morte, il destino dei pellegrini si unisce inesorabilmente con quello dell'intera umanità. Con "La caduta di Hyperion", Dan Simmons descrive un mondo decadente e profondo.

domenica 21 ottobre 2012

Dance Dance Dance - Haruki Murakami

Onirico. Direi che si potrebbe definire così questo libro di Murakami. Alla luce dello svolgimento della storia, la trama mi è sembrata un po' fuorviante, nel senso che è "interpretabile". Io mi ero immaginato uno sviluppo che non si è verificato, o quantomeno, si è verificato in parte, nelle meccaniche principali. Ciò che ne risulta però è forse migliore rispetto a quanto si potesse pensare.
La storia in sé è un ottimo motore trainante, ma il vero nucleo del libro è la profonda introspezione psicologica che opera Murakami. Tutti gli strumenti "paranormali" hanno come unico fine quello di spingere il protagonista/autore a porsi delle domande, a trovare i "collegamenti".
Come in Norwegian Wood, anche in questo caso vi è lo spettro della morte che gira - in misura comuque minore - tanto che questo sembra essere un tema caro all'autore, o forse è ciò che mette tutte le cose, le persone e le vicende nella corretta prospettiva.
Dance Dance Dance è un mondo a sé, creato allo scopo di far riflettere. Allora danziamo alla ricerca dei collegamenti della nostra vita.

TRAMA
È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a.d. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees ecc. Uno strano mondo, questo, dove tutto - o quasi - si può comprare. C'è un giornalista free lance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta una parte di sé. Cammina controvento senza perdere lo slancio: forse, per mantenere la rotta, non gli interessa che lasciarsi andare alla deriva. C'è una ragazzina di tredici anni seduta da sola in bar. Ci sono una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto a Honolulu dove sei scheletri guardano la TV. Esiste un collegamento fra queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a danzare.

lunedì 24 settembre 2012

Il Cimitero Di Praga - Umberto Eco

Premessa: me lo aspettavo decisamente diverso. Detto ciò, siamo comunque di fronte ad un romanzo di Eco.
Rispetto a "Il Nome Della Rosa" e "Il Pendolo Di Focault" (gli unici altri due libri che ho letto di questo autore) è probabilmente il più accessibile, il più facile anche. Ciò che caratterizza i lavori di Eco (valutazione basata ovviamente sulla mia esperienza) è la minuziosa ricerca correlata ad una trama superba, la grande precisione fin nei particolari e un linguaggio ricchissimo, dove davvero regna sovrano "l'italiano": se ne "Il Nome", ma ancora di più ne "Il Pendolo" questi aspetti erano portati fino allo stremo - o molto vicini ad esso - ne "Il Cimitero" ciò si verifica in misura minore.
La precisione e i particolari sono molto curati - ci troviamo davanti ad una ottima lezione di storia della seconda metà dell'ottocento. Il lessico risulta più abbordabile (ne "Il Pendolo" è quasi d'obbligo avere sempre il vocabolario) e di certo ciò permette una maggiore comprensibilità, però in qualche modo lo priva di quella bellezza dell'essere di "nicchia", ricercato e complesso - quasi fosse una sfida. La trama è il punto cardine. Siamo di fronte all'elogio del falso. Tutto è legato, tutto coincide, tutto si muove alla perfezione. Però il richiamo a "Il Pendolo" riecheggia in lontananza e fra i due non esiste confronto.
Un buon libro, scorrevole e istruttivo, ma soprattutto, capace di legare argomenti ed eventi storici apparentemente distanti fra loro.

TRAMA
Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l'ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come "I protocolli dei Savi Anziani di Sion", che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell'assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d'appendice di stile ottocentesco, tra l'altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Accade però che, tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l'unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti.

mercoledì 5 settembre 2012

La Strada - Cormac McCarthy

Cupo e triste. Questi i primi due aggettivi con cui definirei questo volume vincitore del premio Pulitzer nel 2007.
McCarthy tratteggia la sopravvivenza di padre e figlio in seguito ad una non precisata apocalisse - la loro vita sulla "strada" appunto.
La prosa è scarna, direi ridotta davvero all'essenziale, ma proprio per questo in grado di trasmettere quel senso di opprimente angoscia legata all'inevitabilità di un futuro che non c'è. Ma questa è solo la punta dell'iceberg. Perché vi sono moltissimi altri sentimenti e sensazioni che si muovono fra le righe, scomparendo e riapparendo: farne anche solo un abbozzo non renderebbe giustizia allo scritto. Solo su una cosa posso soffermarmi, ovvero sul grande legame che lega padre e figlio, e su come questo sia il motore che permette ad entrambi di affrontare i giorni di interminabili vuoto uno alla volta.
Di sicuro non una lettura "semplice" (nonostante l'esiguo numero di pagine - circa 220) ma, di fatto una grande lezione sull'amore paterno e sul non arrendersi.

TRAMA
Un uomo e un bambino viaggiano attraverso le rovine di un mondo ridotto a cenere in direzione dell'oceano, dove forse i raggi raffreddati di un sole ormai livido cederanno un po' di tepore e qualche barlume di vita. Trascinano con sé sulla strada tutto ciò che nel nuovo equilibrio delle cose ha ancora valore: un carrello del supermercato con quel po' di cibo che riescono a rimediare, un telo di plastica per ripararsi dalla pioggia gelida e una pistola con cui difendersi dalle bande di predoni che battono le strade decisi a sopravvivere a ogni costo. E poi il bene più prezioso: se stessi e il loro reciproco amore. 

sabato 1 settembre 2012

Azione Immediata - Andy McNab

Da qui parte tutto. Questa di fatto è l'idea con cui bisogna approcciare questo volume. McNab traccia una sorta di autobiografia scandita dalle "missioni". Si parte dal ragazzo che sceglie di arruolarsi e si arriva all'uomo all'inizio della guerra del golfo - esattamente uno step prima dell'inizio di "Pattuglia Bravo Two Zero".
Esauriente ed esaustivo, sarcastico, disincantato - quasi cinico a volte, ed estremamente reale, questo spaccato sulla durissima selezione SAS, sul passarla ma non far ancora parte del 22° Reggimento, sulle prime missioni, sulle specializzazioni antiterroristiche, sugli insegnamenti, sulla maturazione e sul delicato rapporto "familiare" racconta una storia senza fronzoli o abbellimenti. McNab mette a nudo e si mette a nudo, esponendosi eventualmente anche a dure critiche riguardo i suoi comportamenti, ma non avrebbe potuto essere diversamente. Questo è il prezzo del reale e del vero. Questo senza mai far calare troppo la voglia di proseguire, non limitandosi ad un cronaca di luoghi, dati, date e numeri, ma arricchendo il tutto con la sua personale visione del mondo: "se la merda finisce nel ventilatore è meglio essere preparati a riceverla!"

TRAMA
Questo libro è il resoconto di dieci anni trascorsi nello Special Air Service, l'unità d'assalto più temuta al mondo. Un'esperienza straordinaria che vede il suo protagonista dapprima alle prese con un addestramento ai limiti dell'incredibile, poi impegnato in rischiose missioni in ogni parte del pianeta: dalle giungle del Borneo ai deserti dell'Africa, dall'Irlanda del Nord alle foreste pluviali dell'America Latina. Perché gli uomini dei SAS, preparati per ogni tipo di missione e per le condizioni ambientali più estreme, devono essere sempre pronti all'azione immediata: agiscono in silenzio e con rapidità, e al massimo livello di efficienza.

giovedì 26 luglio 2012

Hyperion - Dan Simmons

Primo volume de " I Canti Di Hyperion" e non a caso, grandissimo capolavoro della fantascienza "moderna". Tutto inizia con un pellegrinaggio. Un viaggio verso Hyperion, teatro di un'imminente guerra interstellare. Ma non c'è solo questo. Attraverso i racconti dei partecipanti a questo pellegrinaggio, ci addentreremo pian piano nei misteri di Hyperion, su tutti lo "Shrike" e le "Tombe del Tempo".  Simmons ci proietta in una spirale di avvenimenti estremamente incalzanti. Ogni racconto - mai banale e senza mai un calo di tensione -  spinge a proseguire, per cercare di comprendere una parte del mistero che avvolge Hyperion. Il quadro che ne esce è molto vario e ricco: storie narrate nella desolazione del pianeta, verso una probabile morte certa mentre nel cielo appaiono le esplosioni della guerra. Il tutto é perfettamente orchestrato da Simmons, che dimostra davvero una notevole vena creativa - resa ancora più speciale da quel rimando ad un certo poeta e ad una delle sue opere (a voi la scoperta - molto facile del resto). Non resta che proseguire con il secondo volume della tetralogia, cosa che nessuno potrà esimersi da fare... Il perché? Bisogna scoprirlo leggendo! 

TRAMA 
Nel 2700 gli esseri umani, grazie allo sviluppo della tecnologia dei teleporter, si spostano istantaneamente nella galassia, ma un terribile esperimento, il Grande Errore, ha causato la distruzione della Terra e la diaspora dell'uomo nello spazio, dando vita così a una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati: l'Egemonia dell'Uomo. Alla vigilia dell'Armageddon, sette pellegrini affrontano un ultimo viaggio verso Hyperion, in cerca delle risposte agli enigmi della loro vita. Ognuno di loro deve raccontare agli altri la propria storia, per farsi conoscere e dimostrare di non essere una spia. I racconti dei sette ruotano intorno ai mondi e alle difficoltà che circondano lo spazio: dalla minaccia degli Ouster, discendenti dei primi coloni che fanno a meno della tecnologia, al ruolo della Chiesa Shrike, temuta da tutti. E in questi racconti, di una bellezza sfolgorante, sta la chiave che permetterebbe loro di salvare l'umanità.

mercoledì 4 luglio 2012

Le Cronache Del Ghiaccio E Del Fuoco - Vol. 4 - George R. R. Martin

Ennesimo volume delle cronache del ghiaccio e del fuoco, ovviamente non esente dalla scomposizione nell'edizione italiana. La prima cosa che salta all'occhio e il "drastico" cambiamento nella scelta dei personaggi. Quasi tutti coloro che ci avevano accompagnato fino a "Il Portale Delle Tenebre", "spariscono" lasciando apparentemente un po'd'amaro in bocca, soprattutto alla luce della conclusione del volume precedente. Ma questo solo in superficie, in primo luogo perchè la storia dei "nuovi" resta comunque su livelli qualitativi alti - come tutta la saga del resto - in secondo luogo perchè, come fortunatamente (o abilmente?!) scritto da Martin alla fine i "vecchi" rifaranno la loro comparsa nel quinto tomo.
Ormai non ha quasi più senso valutare i libri a sé stanti, perchè non sono più scorporabili dalla saga. La trama è troppo fitta, troppo ben orchestrata, troppo ben scritta per scinderla in più parti.
L'unica cosa che spero e che mi chiedo è: ma Martin, avrà una fine in mente? (Riuscirà a pubblicarla?)
Spero davvero di sì!


TRAMA
Il Dominio Della Regina
In questo nuovo capitolo una nuova minaccia sembra attendere quella che fu la terra dei sette re. Con la morte di Siy Jeoffrey il pazzo e la vittoria di Robb's Stark conmtro i ribelli del nord sembrava che finalmente la pace potesse recare sollievo, ma la pace era solo un'illusione. Potenti magie e profezie oscure stanno prospettando una nuova battaglia, ancora più sanguinosa e letale della precedente.


TRAMA
L'Ombra Della Profezia
In spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra città tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la spaventosa guerra dei cinque re volge ormai al termine. Eppure, in questa apparentemente consolidata "pace del re", nuove, inattese forze sono pronte a sferrare attacchi cruenti. Guidati dal famigerato re Occhio-di-corvo, gli uomini di ferro, eredi di un culto guerriero dimenticato da secoli, si sono lanciati all'invasione del sudovest del reame, costringendo la regina Cersei e il Trono di spade ad affrontare una nuova, inattesa prova di forza. E dalle brume di una memoria lasciata troppo a lungo sepolta, un'antica, sinistra profezia potrebbe minacciare la stessa regina. Non sembra esistere una fine al banchetto dei corvi. E, forse, l'ora del destino sta per scoccare perfino per le prede più inattaccabili.

sabato 23 giugno 2012

Uragano Rosso - Tom Clancy

Cosa avrebbe potuto provocare una crisi petrolifera nell'Unione Sovietica pocorima della caduta del muro di Berlino? Da questa ipotetica domanda prende il via la teorica terza guerra mondiale pensata da Clancy. Un conflitto che vedrà cqonfrontarsinle forze NATO contro quelle dell'URSS. A differenza della maggior parte dei libri di questo tipo, in cui vengono narrate le vicende di un solo personaggio, qui ci si trova davanti il conflitto vero e proprio: guerra aerea, navale, sottomarina, di terra e politica. Clancy quasi "sacrifica" gli uomini in favore delle vicende, del movimento della macchina bellica. Il quadro realizzato è davvero sorprendente: senza difficoltà, uno dei possibili scenari a cui sarebbe potuta arrivare la guerra fredda. 
 Ma se anche così non fosse, risulta comunque essere una "simulazione" davvero "attuale".


TRAMA
Il più grande impianto petrolifero della Siberia salta in aria: sabotaggio. Il Politburo sovietico decide di attuare il piano segreto denominato Uragano Rosso. Gli occidentali però conoscono le intenzioni dei comandanti dell'Armata Rossa e allora…Una storia complessa, raccontata alla perfezione in un susseguirsi di azioni che si snodano in uno scenario quanto mai reale.

domenica 13 maggio 2012

Fight Club - Chuck Palahniuk

Il primo romanzo di Palahniuk. Il primo e il più suggestivo forse. Complice anche la realizzazione cinematografica, penso che sia abbastanza famosa la storia di/del "Fight Club". Eppure continua a stupire. 
Palahniuk è sicuramente unico nel suo genere e in questo libro traccia una sorta di manifesto - un marchio di fabbrica - della sua produzione. Tocca i tasti nascosti dell'individuo e della società, quelli più reconditi, di cui non si parla. Una miscela di nichilismo e tragica realtà, dove i toni crudi, oscuri e deliranti dipingono una vita di distruzione e/o autodistruzione. La voglia di "evadere", di rompere ogni schema pervade tutto il libro e spinge il lettore quasi a voler essere Tyler Durden almeno una volta, per sentire cosa si potrebbe provare nell'essere "liberi" quanto lui. 
Fight Club è molte cose. Un bagno di sangue, una lotta, un grido disperato, una fuga dalla realtà, una liberazione. Ma forse, più di tutto, è una riflessione.


TRAMA
Tyler Durden è un giovane che si trascina in una vita di bugie e fallimenti, disilluso dalla cultura vacua e consumistica che impera nel mondo occidentale. Sua unica valvola di sfogo sono gli incontri clandestini di boxe nei sotterranei dei bar. Tyler crede di aver trovato una strada per riscattare il vuoto della propria vita, ma nel suo mondo non c'è posto per alcuna regola, freno, o limite.

mercoledì 25 aprile 2012

Le Cronache Del Ghiaccio E Del Fuoco - Vol. 3 - George R. R. Martin

Al terzo volume della saga - questa volta spalmato su tre libri - si ha "finalmente" un epilogo. Le virgolette però non sono messe a caso: questa parte finale c'è, ma non si conclude proprio nulla. O meglio, i vari protagonisti raggiungono dei "punti fermi", attraverso scelte o azioni, che li portano a trovare una collocazione da cui poter partire - o ripartire a seconda di come la si voglia vedere. E proprio in questo si misura la bravura dell'autore. Fin dal primo libro, oltre alla cura nei dettagli e nella presentazione di questo vasto universo, Martin è stato in grado di sorprendere. Quasi sempre la sua enunciazione dei fatti, la descrizione delle situazioni, il movimento i fili della trama sembra portare ad una serie di eventi un po' "telefonati". Eppure così non è. Il suo uso dei "deus ex machina" è magistrale e sempre credibile: una conclusione che sembra sia già scritta verrà spazzata via non solo con un'evento completamente diverso ma ciò avverrà anche nei momenti più inaspettati.
Nella fattispecie poi, in questi tre volumi (edizione italiana) - e in particolar modo nell'ultimo - si verificheranno davvero molti colpi di scena, spingendo in maniera importante il lettore alla prosecuzione.
In conclusione, Martin ha davvero "forgiato" un'ottima saga, mantenendo lo stesso livello stilistico e gli stessi pregi e difetti già riscontrati negli altri volumi.
Non resta ora che vedere come proseguirà.


TRAMA
Tempesta Di Spade
Dopo la morte di re Renly Baratheon gli avversari che si contendeno il Trono di Spade sono ridotti a quattro: il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fa sempre più spietato, sempre più labirintico, l'ambizione dei contendenti non ha limite. Sui quattro re e sui paesaggi già devastati dalla guerra incombe la più terribile delle minacce: dall'estremo nord un'immane orda di barbari e giganti, mammut e metamorfi sta lentamente scendendo verso i Sette Regni. E con loro un pericolo ancora più spaventoso: gli Estranei, guerrieri soprannaturali che non temono la morte.


TRAMA
I Fiumi Della Guerra
Un autunno di brutali tempeste flagella città distrutte e campi devastati. Nelle terre dei fiumi, nella pericolosa regione delle paludi, ovunque nei Sette Regni dilaga la "Guerra dei Cinque Re". Robb Stark, il giovane re del Nord, pianifica un assalto per riconquistare la terra che è sempre stata della sua stirpe, mentre sua sorella Arya lotta ferocemente per la sopravvivenza. A molte leghe di distanza, invece, Jaime Lannister è costretto a fare i conti con l'atroce mutilazione inflittagli dalla barbarica compagnia di ventura dei Guitti Sanguinari. Nuovi intrighi, nuovi inganni e nuove turpitudini vengono tessuti all'ombra della Fortezza Rossa, mentre nell'estremo nord il colossale esercito del popolo libero cala verso la mastodontica Barriera di ghiaccio.



TRAMA 
Il Portale Delle Tenebre
Mentre l'inverno incombe sui Sette Regni, la Guerra dei Cinque Re sembra giunta alla sua conclusione. Con Robb Stark e tutto il suo esercito del nord annientati, con Balon Gryjoy inghiottito dalle acque e dalle rocce delle Isole di Ferro, il giovanissimo, demente Joffrey tiene ormai saldamente in pugno il Trono di spade. Il suo matrimonio con la splendida Margaery, unione che suggellerà l'alleanza tra i Lannister di Castel Granito e i Tyrell di Alto Giardino, è ormai prossimo. Ma l'oscura maledizione gettata sugli usurpatori da Stannis Baratheon per mano di Melisandre, ambigua sacerdotessa delle ombre, arriva a scatenarsi sulla Fortezza Rossa nel momento più inaspettato.


domenica 8 aprile 2012

Pian Della Tortilla - John Steinbeck

Danny, gli amici di Danny, la casa di Danny e, sopratutto, il vino. Questi gli elementi principali che si muovono nello sfondo costituito proprio dal Pian Della Tortilla, quartiere povero di Monterey. L'impatto iniziale è subito burlesco, comico, vedendo come tutto sembri ruotare attorno al procacciarsi un gallone di vino. Perdendosi nel brio della narrazione - che Steinbeck tratteggia con grande semplicità ma con enorme efficacia - si riescono a seguire le avventure dei vari personaggi con vivo interesse, arrivando anche a chiedersi cosa mai potranno fare la volta successiva. Dietro questa ilarità però, si nasconde il lato "tragico" del libro, in cui si è portati a riflettere sulla condizione dei "paisanos": Steinbeck non fornisce mai giudizi, ma lascia parlare una sorta di "candida umanità".
Spesso ci verrà strappato un sorriso - il personaggio di Pilon ne sarà di certo uno degli artefici - e alla fine rimarremo anche con un po' di malinconia.
Un libro dolce e amaro, comico e tragico.

TRAMA
A Pian della Tortilla vivono i "paisanos", ultimi discendenti dei primi californiani: gente povera ma felice, amorale e intimamente innocente, superstiziosa ma serena, che truffa il prossimo con straordinaria inventiva e lavora solo quando è a corto di espedienti. Il racconto di una collettività stravagante e turbolenta nelle cui vene scorre sangue spagnolo, indio, messicano.

martedì 3 aprile 2012

Le Cronache Del Ghiaccio E Del Fuoco - Vol. 2 - George R. R. Martin

Secondo volume delle "Cronache", nuovamente spezzato in due parti (di certo, almeno il trasporto dei due libri risulta più comodo).
Le prime buone impressioni ricavate dal precedente tomo non fanno altro che trovare conferma in questo.
L'ampiezza del mondo creato addirittura aumenta, sia per la comparsa di un nuovo punto di vista, che per la descrizione di nuove terre e nuovi personaggi. Gli ingranaggi mossi dall'autore sono davvero enormi, così come lo è anche la sua prosa, al limite del prolisso. E questo più di tutti è forse il cardine su cui può ruotare la scorrevolezza dei libri (compresi anche i precedenti). Le vicende e i colpi di scena ci sono - a volte sembra davvero che un evento sia scontato, eppure la situazione si ribalta - però su tutto regnano le descrizioni e le particolarizzazioni. Da un lato ciò dimostra una cura quasi maniacale per la narrazione, dal momento che un'opera così vasta non corredata da una caratterizzazione all'altezza risulterebbe probabilmente scadente. Dall'altro però, il rischio è quello di affossare un po' il ritmo, incidendo inevitabilmente sulla fluidità durante la lettura.
Come già per il primo volume poi, anche in questo caso le vicende non si concludono, quindi risulta necessario proseguire con gli altri libri.
Per concludere, l'opera di Martin si mantiene su ottimi livelli in termini di trama e di invenzione. L'unica "pecca" che mi sentirei di far notare - che comunque per me non è tale - risiede appunto nella "mole" della scrittura.

TRAMA
Il Regno Dei Lupi
Nel terzo capitolo della saga delle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" una rossa cometa apparsa nel cielo dei Sette Regni sembra annunciare tremende sciagure. La lunga estate dell'abbondanza sta per finire, mentre quattro pretendenti, in aperta guerra gli uni contro gli altri, si contendono il Trono di Spade.


TRAMA
La Regina Dei Draghi
Mentre la cometa di sangue continua a brillare nel cielo dei Sette Regni, la Guerra dei Re prosegue senza esclusione di colpi. All'estremo nord, oltre la barriera di ghiaccio, forze oscure stanno facendosi sempre più minacciose e incombenti. Solo Jon Snow, figlio bastardo di lord Eddard Stark, e un pugno di Guardiani della notte, possono difendere il regno degli uomini dall'invasione di barbari e giganti agli ordini del brutale Mance Rayder.

sabato 17 marzo 2012

Anathem - Neal Stephenson

Spiegare cosa rappresenti questo libro (che qui si presenta in due parti, rispettivamente "Il Pellegrino" e "Il Nuovo Cielo") è difficile, per il semplice fatto che non è solo una storia. E' una sfida. Stephenson "crea" tutto dal nulla. Crea un mondo, crea una cultura, crea usi e costumi e crea un linguaggio. Ebbene sì. Fin dall'incipit - ovvero la spiegazione in stile vocabolario del significato del termine "Anathem" - ci troveremo di fronte all'uso metodico di neologismi. Non lo nascondo, l'inizio non è facile: ci si potrebbe ritrovare sperduti, quasi incapaci di comprendere le situazioni o le cose più banali. Eppure man mano che si prosegue si comincia ad innescare una sorta di familiarità con il testo, riuscendo pian piano a comprendere cosa sono gli oggetti e gli avvenimenti. 
Di pari passo a ciò si accompagna poi la progressione dell'intreccio.
Verremo catapultati in discussioni che attingono a piene mani dalla filosofia, lasciando  a volte interdetti e costringendo magari a rileggere qualche passo per afferrare al meglio i concetti. Non basta però, perché troveremo anche uno dei temi cari alla fantascienza (che ovviamente non dirò), qui trattato in maniera magistrale e complessa, ricorrendo alle basi del ragionamento - collegandosi quindi anche alle dissertazioni filosofiche a cui ho accennato poc'anzi - e alla meccanica quantistica.
L'opera di Stephenson è davvero monumentale: il notevole numero di pagine (riamando alla nota in calce), la vastità e la diversità degli argomenti trattati e non ultimo il complesso lavoro d'invenzione rendono Anathem un libro davvero, davvero ricco. Un libro che a
mmalia, stupisce e affascina. Mai come in questo caso, non si può capirne l'entità finché non lo si legge.
Nota a parte: ennesimo caso di sospetto lucro editoriale dato che in originale il volume è unico mentre qui si è pensato bene di spezzarlo in due parti a numero di pagine molto diverso. Il prezzo però è il medesimo per entrambe. Lascio che ognuno tragga le conclusioni che preferisce.

TRAMA
Il Pellegrino
È l'anno 3689 e il pianeta Arbre vive un periodo di pace e serenità. Nel suo passato ci sono imperi, colpi di stato militari, gli Eventi Tragici e la Ricostituzione, il Primo, il Secondo e il Terzo Sacco, ma nei secoli è stato raggiunto un equilibrio. Gli scienziati, i matematici, i filosofi vivono chiusi nei loro "concenti", e si dedicano alla pura speculazione teorica senza avere nessun contatto con la tecnologia, che invece segna l'esistenza del resto della popolazione: gli "extramuros", sottoposti al Potere Secolare. Ma qualcosa minaccia l'ordine perfetto di Arbre: lo dimostra l'espulsione dal concento di Saunt Edhar, al canto struggente dell'Anathem, del sapiente Orolo, che osservando il cielo ha scoperto un oggetto luminoso in avvicinamento. Sarà il suo allievo prediletto, il diciottenne fraa Erasmas, ad avere una parte cruciale nel dramma che sta per svolgersi su Arbre. E toccherà a lui, alla compagna Ala e agli altri novizi esplorare il mondo di fuori: sino ai confini più estremi.

TRAMA
Il Nuovo Cielo
Il mondo in cui è cresciuto il giovane Erasmas non esiste più. Tutto è cambiato nel corso delle avventure vissute nel primo volume della saga di Anathem. Non più la serena vita di studio e riflessione all'interno del concento, ma un viaggio fuori dalle mura, nelle terre governate dal Potere Secolare, verso l'evento più sconvolgente della storia millenaria del pianeta Arbre: il contatto con una civiltà aliena. I Geometri - così chiamati perché sulla loro astronave è disegnato il più famoso dei teoremi - non sono fisicamente molto diversi dagli arbriani, hanno elaborato, grazie ai loro sapienti, analoghe teorie sul tempo, lo spazio e gli universi paralleli, e soprattutto sono divisi dagli stessi conflitti che attraversano Arbre. La posta in gioco è una trattativa che dice salvezza o distruzione. 

domenica 4 marzo 2012

Il Prigioniero Del Cielo - Carlos Ruiz Zafon

Terzo capitolo della tetralogia di Barcellona. Soprassedendo sulla scelta editoriale dell'impaginazione - davvero discutibile - ci ritroviamo a continuare la storia conclusasi con "L'Ombra Del Vento". Questa volta però è tutto diverso. Sparisce l'atmosfera nebulosa, spariscono le tinte fosche, spariscono un po' le sensazioni provate con i due libri precedenti. Resta la scorrevolezza nella scrittura e si attesta su discreti livelli anche la trama, ma la storia raccontata da Zafon, pur avendo una fine, non si conclude. Ne consegue che l'aspetto generale del libro risulta diverso dai precedenti. L'impressione che a mio parere se ne ricava è quella di un anello di congiunzione, una sorta di collante e prologo al contempo. Mi spiego. In questo volume viene creata una coesione - un incastro -tra "L'Ombra" e "Il Gioco", ora non più in contatto solamente per alcuni personaggi e vicende. L'intreccio pur facendosi più vario, svela retroscena oscuri e porta luce su alcune figure, mescolando le carte in tavola. Non solo. All'interno di questa storia nella storie, si gettano le basi per il quarto volume (l'ultimo?!), il quale, probabilmente, vedrà coinvolti in maniera attiva tutti - o quasi - i protagonisti principali dei primi tre libri.
Insomma, come volume a se stante, questo "Prigioniero Del Cielo" potrebbe avere davvero poco da dire, ma come "anello" direi che risulta indispensabile.

TRAMA
Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista... 

sabato 3 marzo 2012

Nessun Dove - Neil Gaiman

E se esistesse anche un'altra Londra? Una "Londra di Sotto"? Come sarebbe?
Queste domande sono alla base - una sorta di premessa - di questo curioso scritto di Gaiman. La trama prende il via in modo relativamente semplice - un salvataggio - ma si districa via via con svariati colpi di scena, cadenzati in maniera "regolare" in modo da mantenere sempre costante l'attenzione. Quello che all'apparenza potrebbe sembrare una lettura da poco, si rivela essere decisamente inaspettata, con affascinanti dualità, ottimi personaggi e "atipiche" ambientazioni. Gaiman ha uno stile scorrevole davvero interessante, in quanto riesce a mescolare horror e bizzarria con  sarcasmo e originalità. Qui il reale diventa irreale e viceversa, favorendo un'ottima evasione dalla realtà, che ritorna e che culmina quando, nel finale, spinti da una riflessione del protagonista ci ritroveremo a riflettere anche noi.
Piacevole davvero.

TRAMA
Richard è un giovane uomo d'affari, per un atto di generosità si trova catapultato lontano da una vita tranquilla e gettato in un universo che è al tempo stesso stranamente familiare e incredibilmente bizzarro. Qui incontra una ragazza di nome Porta e le persone che vogliono ucciderla. Poi un angelo che vive in un salone illuminato dalle candele, e un signore che abita sui tetti. Dovrà attraversare un ponte nella notte sulla via di Knighdbridge, dove vive il Popolo delle Fogne; c'è la Bestia nel labirinto, e si scoprono pericoli e piaceri che superano la fantasia più sfrenata. Richard troverà uno strano desiderio che lo attende.

Caduta Libera - Nicolai Lilin

"Naturale" seguito di "Educazione Siberiana". Naturale è tra virgolette perché si ha una virata netta nel temi trattati, dove l'adolescenza in Trasnistria in mezzo ai criminali, lascia il posto alla gioventù matura in Cecenia in mezzo ai commilitoni. Sotto certi aspetti anche qui vi è una sorta di educazione, quella militare, di un uomo, direttamente sul campo di battaglia del conflitto ceceno negli anni novanta. Ci troveremo, di volta in volta, dietro l'obiettivo di un fucile di precisione, asserragliati per difendere una postazione, spazzati dal fuoco nemico, testimoni delle brutalità delle torture (quasi che queste fossero un premio) - insomma, vivremo semplicemente la guerra.
Lilin racconta una serie di operazioni, tralasciando volutamente il quadro generale delle cause e delle conseguenze: riesce così a mostrare gli uomini e le loro azioni, ciò che li spinge a combattere, ciò che li spaventa, ciò che li differenzia, ma, soprattutto, ciò che li accomuna, siano essi alleati o nemici.
Vi è infine la questione che riguarda l'originalità di ciò che viene scritto: sembrerebbe che non sia tutta farina del sacco dell'autore, bensì il risultato della trasposizione su carta delle vicende vissute da terze parti. Sicuramente vi sono due sensazioni diverse nel leggere "Educazione Siberiana" e "Caduta Libera", ma direi che il tutto può essere estremamente soggettivo. In conclusione quindi, che sia tutta opera sua, o frutto anche delle esperienze altrui, poco importa, perché alla fine l'obiettivo è raggiunto.

TRAMA
Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore di "Educazione siberiana" narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. 

Norvegian Wood - Haruki Murakami

Primo autore giapponese che leggo. Doverosa allora una premessa.
Nell'affrontare questo libro, per capirlo appieno, sarebbe utile possedere alcune conoscenze sulle usanze e sui costumi tipici del popolo del Sol Levante. Questo non solo perché alcune situazioni potrebbero non risultare immediatamente comprensibili, ma anche e soprattutto perché mantenendo lo schema della cultura occidentale, si rischia di fare paragoni o dare giudizi senza coscienza di causa, fatto questo che non renderebbe affatto giustizia al libro.
La trama si presenta semplice - lo sviluppo delle vicende - e complessa - la caratterizzazione dei personaggi - al contempo. In un Giappone degli anni 60 si muove Toru, che incarna in se la figura dell'incertezza per il futuro. Attorno a lui si muovono figure femminili, maschili e fantasmi, creando, di fatto, il vero punto di forza del libro. Murakami riesce a tratteggiare in maniera esemplare i suoi personaggi, scoprendoli pian piano, con naturalezza, non preoccupandosi minimamente di creare un colpo di scena. Ed è esattamente così che il libro funziona. Al velo di tristezza, al senso di malinconia e allo spettro della morte si accompagnano ottime descrizioni di situazioni ed emozioni, che non fanno altro che fornire tutta una serie di spunti riflessivi sull'agire e sul vivere.
Libro molto ricco in cui la differenza con gli occidentali c'è e si vede, ma proprio per questo andrebbe letto.

TRAMA
Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.

Il Gioco Dell'Angelo - Carlos Ruiz Zafon

Ritorna la Barcellona già sfondo ne "L'Ombra Del Vento". Solo che in questo caso Zafon sposta l'arco temporale agli anni venti e disegna un nuovo protagonista, raccontandone via via quasi tutta la vita. Da subito si nota il tratto dell'autore, nella sua capacità di rendere le tinte fosche, le nebbie, i chiaroscuri sia della città che dei personaggi, i quali si scoprono lentamente, grazie ad un delicato lavoro introspettivo generato  del loro vivere nella realtà. Unitamente a ciò, il mistero che avvolge alcune figure e alcuni eventi inoltre, riesce ad impreziosire la trama, che a conti fatti mescola più generi, non scadendo mai nel banale. Anzi. Da un lato sarà piacevole ritrovare luoghi e persone già apparsi ne "L'Ombra Del Vento", ma dall'altro sarà ancora più curioso vedere come "Il Gioco Dell'Angelo" se ne discosti. L'atmosfera risulta più cupa, un velo di tristezza sembra ammantare la vita di David, nonostante tutto ciò che gli accadrà. Anche se questo potrebbe suonare come un lato negativo, non lo è affatto, poiché, grazie alla voglia di scoprire lo sviluppo della trama e ad una modo di scrivere "brillante" già assaporato ne "L'Ombra Del Vento" , riesce nell'arduo compito di "stregare".
L'aspetto tuttavia più particolare si verifica non appena concluso il libro, in quanto il lettore potrà scegliere la sua interpretazione personale delle vicende. Vi sono a mio avviso svariate chiavi di lettura, tutte in contrasto e tutte diverse eppure tutte plausibili. A questo punto allora, non resta che leggerlo e decidere.

TRAMA
Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità - non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.

lunedì 27 febbraio 2012

Educazione Siberiana - Nicolai Lilin

Il primo libro di Lilin ci offre la panoramica della sua Educazione Siberiana.
Si entra letteralmente - e non - in un'altra realtà, che seppur non sia distante troppo distante né in termini di tempo, né in termini di spazio, stupisce. Attraverso le vicende vissute e raccontate da "Kolima", ci inoltreremo nelle "leggi criminali", vedremo in cosa consistono e come vengono applicate. A ciò risultano inevitabilmente collegate tutte le tradizioni e i comportamenti adottati dai diversi personaggi: un'ingranaggio di contraddizioni in perfetta armonia. Alcuni eventi potranno sembrare assurdi, altri tremendamente reali, altri ancora un po' crudi e senza grande senso, eppure tutto rientra nel quadro, senza nessuna sbavatura. Questo è ovviamente il risultato di un racconto di vita vera, in cui dall'adolescenza si cresce, si sale e si supera la soglia della maturità.
Lilin sceglie gli episodi in modo da offrire uno spaccato il più possibile completo, allontanandosi, di volta in volta, dalle storie che compongono il libro, per cercare di fornire alcuni dettagli che aiutino ulteriormente la comprensione. Decide inoltre di scrivere direttamente in italiano, scelta che non solo risulta essere coraggiosa, ma addirittura è pienamente riuscita.
In conclusione direi che è sicuramente da leggere quantomeno per vedere come funzionano le cose in altre parti del mondo (e questo si potrebbe sostenere che sia il minimo).
P.S. Il finale non è altro che l'inizio di "Caduta Libera", il volume che lo continua.

TRAMA
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. "Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.

sabato 11 febbraio 2012

Trilogia Di Magdeburg - Alan D. Altieri

I volumi che compongono la trilogia, nell'ordine, sono:
1. L'Eretico (2005)
2. La Furia (2006)
3. Il Demone (2007)
Alan D. Altieri sceglie la guerra dei Trent'anni come sfondo per ambientare la sua monumentale opera (la somma dei tre libri è di quasi duemila pagine).
Da un lato ci si troverà di fronte ad una ricostruzione storica estremamente precisa, ricca di particolari, a tratti anche ardua da seguire a causa dell'elevato numero di eventi. Dall'altro invece troveremo i (molti) personaggi muoversi alla perfezione in questo contesto, tutti coinvolti nella loro storia all'interno della vera storia. Ci ritroveremo davanti ad eventi che risulatano essere l'insieme di realtà e finzione, dove però quest'ultima risulta essere in qualche modo particolare. Mi spiego. Ciò che Altieri inventa ha una dualità di fondo: ci saranno occasioni in cui tutto si muove negli ingranaggi del verosimile, altre volte invece questo meccanismo sembra un po' scricchiolare. Ma non vorrei essere frainteso. A me è piaciuta tantissimo questa scelta. Rende l'avventura e l'azione molto viva, conferisce alla storia quel che di misterioso, di oscuro che spinge a divorare ogni pagina.
L'autore difatti ha un modo di scrivere molto secco, tagliente, senza risparmiare (anzi, forse anche calcando la mano) brutalità e sangue - nella guerra che al tempo era considerata "eterna" l'orrore era all'ordine del giorno - che spinge a proseguire, ad addentrarsi sempre più nel massacro, nelle trame e nei giochi di potere.
Menzione a parte merita la figura del "viandante in nero": probabilmente uno dei migliori anti-eroi di cui abbia letto. Trasuda saggezza e determinazione, sia nel parlare che nell'agire. E proprio le sue azioni non solo saranno il legante di tutta la storia, ma quando si trasformeranno in combattimento, daranno origine a scontri maestosi e violentissimi, che, dalla brama di proseguire e vedere come finiranno, si leggono in un baleno.
Consiglio di leggere tutti e tre i volumi di seguito, per non perdere i particolari che rendono così completa questa storia.
In conclusione posso solo dire che questa trilogia è stata un bellissima scoperta dal momento che "Nessuna carne verrà risparmiata."


TRAMA
L'Eretico
Tenebre. Non esiste altro nella Germania dell'anno Domini 1630. Carestia, morte, pestilenza provocate da una guerra che sembra eterna. Ma nemmeno questo bagno di sangue ferma Reinhardt Heinrich von Dekken, Principe di Turingia, uno dei nobili cattolici più potenti e temuti del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Quello di Reinhardt, uomo nel cui passato grava un incubo che rifiuta di dissiparsi, è un disegno di potere destinato a sconfiggere il tempo. Nel perseguirlo, Reinhardt non ha esitazioni. Eppure, come in una profezia dell'Apocalisse, il suo destino è inesorabilmente legato a quello di un guerriero senza nome, enigmatico e letale: un eretico in nero che di Reinhardt sembra l'antitesi assoluta. Primo dei volumi della trilogia di Magdeburg, questo romanzo è un affresco gotico immerso nell'oscurità della guerra dei Trent'anni, illuminato da bagliori apocalittici e dalla figura del suo protagonista, il "viandante in nero".


TRAMA
La Furia
Con il volume centrale della trilogia ambientata nella Guerra dei Trent'anni, la fine di un'epoca diventa un affresco ancora più gotico, ancora più incombente. Tra disperate lotte per la sopravvivenza e scontri tra sanguinari sterminatori, tra rivelazioni della tragedia passata e profezie dell'Armageddon a venire, il fato di Magdeburg, la possente città ribelle sul fiume Elba, viene suggellato da crudeli giochi di potere destinati a divorare ogni cosa. E ogni uomo.


TRAMA
Il Demone
Nazione germanica, Anno Domini 1631. L'illusione della pace svanisce con le nevi dell'inverno. Una primavera improvvisa e cruda tramuta la terra tedesca in una desolazione desertica. Venti torridi flagellano vallate e altopiani. Orde di corvi sono in attesa del banchetto a venire. Non dovranno attendere a lungo. La guerra eterna torna a esplodere. Magdeburg, città del destino e della dannazione, è nuovamente sull'orlo dell'abisso. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia, ma ancora prive dell'appoggio militare dei principi germanici contrari all'assolutismo asburgico. In feroce attacco, l'esercito dell'Impero cattolico, migliaia di uomini allo stremo a causa di stenti, pestilenze, diserzioni. Un esercito ridotto a una macabra torma barbarica. Da ambo le parti, dominano niente altro che desiderio di morte e voglia di strage. Reinhardt von Dekken, un tempo temuto, rispettato principe di Turingia, è ormai un reietto. Il suo declino tra i pari di Germania appare inarrestabile. Il suo disegno di potere assoluto è disgregato. Perfino la sua terra, troppo a lungo risparmiata dalla furia del conflitto, si trova ora sotto una minaccia incombente. Quella di Albrecht von Wallenstein, signore della guerra eterna, teso alla ricerca di una torbida riscossa egemonica. Sordo a ogni appello di ragione, preda di un'ossessione demente, Reinhardt von Dekken compie la scelta estrema. Abbandonare il suo castello, trascinare il suo esercito, e se stesso nell'abisso della guerra eterna.

Pattuglia Bravo Two Zero - Andy McNab

Splendida ricostruzione di una missione con obiettivo la distruzione dei missili Scud durante la Guerra del Golfo da parte della pattuglia Bravo Two Zero dei SAS britannici. Il libro, corredato anche di svariate tavole con fotografie a colori, si presenta quasi come un romanzo, riuscendo a catturare l'attenzione del lettore fin dall'inizio.
McNab riesce a dipingere un affresco molto vivido dell'impresa a cui ha preso parte, mostrando tante sfaccettature, sia dei soldati che della guerra in sé. La voglia di lottare, l'ansia, la paura, il sangue freddo, gli scherzi, la gioia, lo sfinimento, le torture, la voglia di vivere e sopravvivere sono tutti gli aspetti con cui ci si ritroverà a fare i conti. Perché ad un certo punto sembrerà anche a noi di essere lì, negli appostamenti oppure in fuga oppure ancora nelle celle delle prigioni.
E tutto questo grazie alla bravura di McNab, il quale non solo descrive le situazioni senza mai essere troppo prolisso, ma lo fa anche con quel velo di indifferenza, di ironia, di inevitabilità, di perfetta e crudele verità che riesce perfettamente nell'intento di mettere il lettore davanti alla storia di ciò che ha visto, combattuto e subito durante la guerra del golfo.
Un libro da leggere solamente per rendersi conto degli aspetti magari più nascosti e contraddittori di una delle più recenti guerre moderne.

TRAMA
1991. Durante la Guerra del Golfo un gruppo di soldati inglesi, la pattuglia Bravo Two Zero, è incaricato di distruggere alcune rampe di missili Scud in territorio iracheno. Il comando è affidato al sergente Andy Mcnab. Mentre stanno perlustrando il deserto, gli otto vengono avvistati. Fuggono, ma sono braccati e per un errore la pattuglia si divide per non riunirsi mai più. Alcuni muoiono, altri sono catturati e sottoposti a torture. Il libro racconta la storia vera di questa pattuglia della SAS (Special Air Service).

giovedì 9 febbraio 2012

22/11/'63 - Stephen King

22/11/63: una data che King definisce (e direi non solo lui) come uno dei momenti cosiddetti "spartiacque" del secolo scorso. L'assassinio di Kennedy ha dato origine ad una cascata di eventi che piano piano ha formato la storia fino a noi (ovviamente sto generalizzando, dal momento che non è solo quell'avvenimento ad aver inciso nel recente passato).
Ma se fosse possibile evitarlo?
Con questo interrogativo apre il libro. Sarà inoltre il filo conduttore, l'obiettivo, del protagonista.
Pur partendo da basi "fantastiche" - i viaggi nel tempo - la storia che King comincia via via a dipanare, risulta essere estremamente reale, verosimile, capace di farsi leggere come se fosse stata ambientata direttamente in quegli anni, senza alcun deus ex machina o altro artificio letterale. Questo però è anche un po' il lato debole, perché, a seconda dei gusti, la descrizione della vita negli anni a cavallo fra i cinquanta e i sessanta, potrebbe risultare a tratti lenta. D'altra parte King scrive e descrive, ed è questo dualismo che poi, alla fin fine, rende i suoi libri così completi (senza dimenticare quel pizzico di "magia" che riesce ad infilare nei suoi scritti).
22/11/'63 in qualche modo riesce a stupire, ma alla fine ci si ritrova a pensare "è così che probabilmente doveva andare...". Ed è forse questo l'aspetto più bello.
P.S. anche qui ci sono dei rimandi ad altri suoi libri precedenti... Chi li capirà?!

TRAMA
Jake Epping ha trentacinque anni, è professore di inglese al liceo di Lisbon Falls, nel Maine, e arrotonda lo stipendio insegnando anche alla scuola serale. Vive solo, ma ha parecchi amici sui quali contare, e il migliore è Al, che gestisce la tavola calda. È proprio lui a rivelare a Jake il segreto che cambierà il suo destino: il negozio in realtà è un passaggio spaziotemporale che conduce al 1958. Al coinvolge Jake in una missione folle - e follemente possibile: impedire l'assassinio di Kennedy. Comincia così la nuova esistenza di Jake nel mondo di Elvis, James Dean e JFK, delle automobili interminabili e del twist, dove convivono un'anima inquieta di nome Lee Harvey Oswald e la bella bibliotecaria Sadie Dunhill. Che diventa per Jake l'amore della vita. Una vita che sovverte tutte le regole del tempo conosciute. E forse anche quelle della Storia.