venerdì 28 dicembre 2012

Sulla Strada - Jack Kerouac

La voce di una generazione alla ricerca della voglia di vivere. Questo è il pensiero cardine su cui bisogna focalizzarsi accostandosi a "On The Road".
Una generazione appena uscita dal secondo conflitto mondiale, capace di rovesciare completamente valori e credenze, di mostrare gli estremi dell'animo umano. Tutto ciò che prima sembrava "inevitabile", viene ora "messo in discussione". Inizia ad agitarsi una voglia di ribellione e di libertà che poi sfocerà in maniera completa negli anni a seguire. Ed è proprio questo sentimento di ricerca, di evasione, il motore trainante. Un motore personificato via via nei vari personaggi che si vengono ad incontrare. Ognuno sembra essere spinto da qualcosa di diverso, ma il comune denominatore è la brama di vita: un "richiamo" per Sal e quasi una "follia" nel comportamento di Dean. Quindi si va sulla strada, da soli, in compagnia, al volante, come passeggeri - poco importa - ma ciò che conta è muoversi, andare, non fermarsi, sempre in cerca della vita - quella vera e vissuta. Fattori questi che si adattano alla perfezione allo stile di Kerouac (O forse è lo stile che li rende al meglio?): rapido, scattante, musicale, senza tregua. Perché, di fatto, la tregua non può esserci, per il semplice motivo che la "grande ricerca" non avrà mai probabilmente fine. E quindi resta solamente il rimettersi in moto per vedere cosa c'è più avanti sulla - nostra - strada.

TRAMA
Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall'amico, che torna negli Stati Uniti.

lunedì 3 dicembre 2012

La Caduta Di Hyperion - Dan Simmons

Degno seguito del predecessore. Anzi, direi che sono imprescindibili l'uno dall'altro. La teoria secondo cui Simmons avesse pensato Hyperion come un unico volume, sembra quanto mai sensata e concreta.
Ogni cosa rimasta in sospeso viene chiarita, spiegata ed incastrata alla perfezione, ad ulteriore riprova della magistrale capacità di orchestrare gli eventi dipanata dall'autore. Alcune convinzioni verranno ribaltate, altri eventi cambieranno prospettiva e tutto troverà una conclusione. O meglio, quasi tutto. Ma non dirò nulla di più, perché qualsiasi riferimento potrebbe rovinare la lettura non solo di questo, ma soprattutto di Hyperion.
Una curiosità a parte risulta essere l'oltre ogni modo evidente ammirazione sviscerata per il poeta Keats, di cui però - anche in questo caso - non parlerò (il primo e macroscopico indizio è davanti agli occhi di tutti).
"La Caduta di Hyperion" non potrebbe esistere senza "Hyperion", ma molto probabilmente - per non dire certamente - nemmeno "Hyperion" potrebbe esistere senza "La Caduta". O meglio, potrebbe, ma non sarebbe la stessa cosa.
Inseparabili.

TRAMA
I sette pellegrini hanno raggiunto le Tombe del Tempo di Hyperion e sono al cospetto dello Shrike; intorno a loro divampa lo scontro tra gli Ouster e le forze dell'Egemonia. John Keats, una macchina umana costruita dalle Intelligenze Artificiali in cui è stata ricreata la coscienza del poeta, riesce a scoprire dove risiede il loro nucleo operativo, ma il fatto che si trovi all'interno dei teleporter comporta conseguenze inquietanti: bisognerebbe riportare indietro l'orologio dell'evoluzione umana, evitando così di soccombere alle Intelligenze attraverso la distruzione della Rete su cui si fonda l'Egemonia. Mentre i capi dell'Egemonia si trovano di fronte a una scelta di vita o di morte, il destino dei pellegrini si unisce inesorabilmente con quello dell'intera umanità. Con "La caduta di Hyperion", Dan Simmons descrive un mondo decadente e profondo.